Notre Dame de Paris: standing ovation per il musical!
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Notre Dame de Paris: standing ovation per il musical!

by Federica Livio
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“E’ una storia che ha per luogo
Parigi nell’anno del Signore
Millequattrocentottantadue
Storia d’amore e di passione
E noi gli artisti senza nome
Della scultura e della rima
La faremo rivivere
Da oggi all’avvenire”

Si apre così il musical Notre Dame de Paris, straordinaria riconfigurazione teatrale del celeberrimo romanzo di Victor Hugo. Fino al 19 marzo è stato in scena al teatro Linear Ciak di Milano, dove ho avuto la fortuna di poterne essere spettatrice, il musical proseguirà toccando Ancona, Bari, Napoli, Lugano, Rimini, Firenze, Genova, Padova e Cosenza e altre tappe si stanno aggiungendo: il mio consiglio è di andare assolutamente a vederlo.

 

Tanti auguri speciali al nostro #clopin @the_minno! #ndpitalia

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Un’alchimia irripetibile, quella che viene portata in scena dagli attori: già dalla prima canzone, Il tempo delle Cattedrali, lo spettatore non è più in teatro ma, come per magia, è là, nella Parigi del 1482 e partecipa attivamente ed emotivamente a tutto ciò che avviene. La storia è scritta da Luc Plamondon e, nella versione italiana, da Pasquale Panella; già emozionante di per sé, è resa sublime dalla firma inconfondibile di Riccardo Cocciante per le musiche; le coreografie e i movimenti sono curati da Martino Müller; i costumi sono di Fred Sathal e le scene di Christian Rätz; il tutto diretto magistralmente dal regista Gilles Maheu. Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza un cast d’assoluta eccellenza: una magica Lola Ponce nel ruolo di Esmeralda, un eccezionale Giò Di Tonno nella parte di Quasimodo (che ho amato dall’inizio alla fine), e poi Vittorio Matteucci (Frollo), Leonardo Di Minno (Clopin), Matteo Setti (Gringoire), Graziano Galatone (Febo) e Tania Tuccinardi (Fiordaliso) assieme al secondo cast e agli oltre 30 ballerini e acrobati.

 

Grandissimo successo a #torino #ndpitalia #ndp #ndp17

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«Notre Dame de Paris ha cambiato il modo di fare un certo tipo di spettacolo – spiega Riccardo Cocciante Il mio intento era quello di creare un’espressione popolare moderna, recuperare la nostra cultura europea e lo strumento della voce, e inserirle in un contesto moderno. Quest’opera non è una fotografia ma un’immagine in movimento che vive nel tempo e diventa ogni volta qualcosa di diverso, grazie alla forza attrattiva di una scrittura che ti porta dentro alla storia».

 

#backstage Riccardo Cocciante @linearciak_official Foto @robertomarchesini

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È uno spettacolo che parla d’amore, descrivendone ogni forma; a questo proposito voglio ricordare una frase con cui Esmeralda tenta l’ultimo assalto d’amore a Febo: «Vivere per amare, amare quasi da morire, morire dalla voglia di vivere…». Una frase che vola dritta nei cuori degli spettatori, che portano a casa non solo una bella serata, ma la voglia di continuare a provare certe emozioni. La bellezza e l’unicità di Notre Dame de Paris è data dal fatto che tutte le componenti danno un valore aggiunto al risultato finale. Musica, canto, ballo ed elementi scenici sono talmente integrati fra loro da garantire ad ogni scena un effetto sorpresa, coinvolgendo il pubblico dall’inizio alla fine, con un pathos unico. Da standing ovation.

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