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Tutti i particolari in cronaca: desiderio di giustizia

by Diletta Cecchin
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Che Antonio Manzini, il papà di Rocco Schiavone, dia il meglio di sé quando abbandona l’irascibile commissario romano, avevamo già avuto moto di attestarlo con Orfani bianchi, una storia di immigrazione e maternità, pubblicata anni fa con Chiarelettere. Ora Manzini è tornato in libreria con un nuovo romanzo, autonomo e indipendente dalla serie su Schiavone, intitolato Tutti i particolari in cronaca, edizione Mondadori.

Tutti i particolari in cronaca

Tutti i particolari in cronaca è un giallo atipico, in cui conosciamo già il colpevole e dove si intrecciano storia personale, omicidi seriali e riflessione sull’idea di giustizia. Carlo Cappai è un uomo solitario e metodico: inizia sempre la giornata con una corsa, fa colazione al bar, lavora all’archivio del tribunale, cena da solo in una casa vuota. Carlo Cappai però nasconde un segreto; quei faldoni che per tutti sono carta straccia, a lui parlano e in particolare alcuni chiedono giustizia, o forse meglio dire vendetta. Sono i casi in cui i tribunali ordinari hanno fallito, assolvendo imputati in realtà colpevoli. Cappai quindi si fa carico di portare la giustizia là dove non è ancora arrivata.

Tutti i particolari in cronaca

Il secondo protagonista di Tutti i particolari in cronaca è Walter Andretti, giornalista sportivo, che da qualche mese è stato trasferito alla cronaca nera. Nonostante la poca esperienza e la scarsa voglia, Andretti capisce che dietro a due recenti omicidi c’è un legame. Si trova quindi a investigare suo malgrado. Manzini ha scritto un romanzo in cui voleva ragionate sul tema della giustizia, sulla sfiducia dilagante nei confronti delle istituzioni, sul dilemma del farsi giustizia da sé. Cappai è un personaggio dilaniato da un dolore passato, che sospende la propria vita a causa di una sentenza corrotta.

Tutti i particolari in cronaca

L’incipit di Tutti i particolari in cronaca è ben scritto, accattivante. Come anche le descrizioni dei luoghi, in particolare la casa di Cappai. Un po’ meno riuscito il personaggio di Walter Andretti, una macchietta di giornalista. Poco convincente anche l’alternarsi di voci, con cambio di font grafico. Una bella lettura, scorrevole e piacevole. Non il miglior romanzo di Manzini. Spero comunque che continui a cimentarsi in altro, che riesca a recidere il cordone ombelicale che lo lega a Rocco Schiavone, ormai un personaggio che non ha più nulla da dire.

Image Source: Unsplash – Kicca Tommasi – Mondadori

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