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Scrivere come avventura: il viaggio di Mattia Rizzi

by Federica Livio
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Avete mai avuto il desiderio di scrivere un libro?! Io, onestamente, sì…Ma c’è chi questo desiderio lo ha trasformato in realtà: sto parlando di Mattia Rizzi, un giovane scrittore che ha dato vita al suo primo romanzo, Non è mai troppo tardi, edito nel 2019. Mattia dà voce alla sua passione per i viaggi e riordina dentro di sé una serie di sensazioni e percezioni. “Un viaggio introspettivo”, come lui stesso lo definisce, diventa una vera e propria storia da regalare agli altri: scrivere è un dono, certo, ma va coltivato e richiede coraggio! Incontriamo Mattia Rizzi e conosciamolo meglio…

  • Ciao Mattia, hai sempre voluto scrivere un libro oppure ti ci sei trovato quasi per caso?

L’idea di scrivere un libro è una cosa che mi ha sempre affascinato. Ricordo che, quando frequentavo il liceo, il mionon è mai troppo tardi professore di italiano e lettere Silvano Ranica (che è poi la persona che mi ha aiutato nella correzione finale) mi ripeteva spesso che secondo lui, prima o poi, un libro l’avrei scritto veramente. Ad essere sinceri, però, non so se questo libro l’avrei mai scritto se non fosse stato per una persona (una ragazza) conosciuta durante i 9 mesi trascorsi in Russia ormai 4 anni fa: questa ragazza è stata, a sua insaputa, una specie di ispirazione per me e mi ha spinto ad intraprendere questavventura.  Sì, perché ho scoperto che scrivere è, in un certo senso, un po’ un’avventura! Questo libro non è (ovviamente) un racconto autobiografico, ma molti tratti psicologici e caratteriali dei personaggi, i loro modi di fare e la loro visione delle cose e del mondo lo sono. Mettere per iscritto tutti questi concetti è stato, in un certo senso, un modo per mettere in ordine tutti questi pensieri e prenderne più consapevolezza. Diciamo che scrivere questo libro è stato un vero e proprio viaggio introspettivo che mi ha fatto conoscere un po’ di più me stesso.

  • Nel tuo romanzo, il protagonista Fabio è molto inquadrato e riflessivo, mentre il suo migliore amico Mattia si gode la vita senza pensare al domani. Tu a quale dei due profili ti senti più affine?

Fabio e Mattia sono due personaggi con caratteri e filosofie di vita diametralmente opposti: è un po’ come se fossero uno la formica e l’altro la cicala, ma nonostante questo sono migliori amici. Anzi, probabilmente è proprio il fatto di essere così diversi che li lega! Le qualità dell’uno, infatti,compensano le mancanze dell’altro, e viceversa. Personalmente mi sento un po’ Fabio ma anche un po’ Mattia, ed è questo il motivo per cui mi sono trovato a mio agio nel descrivere le personalità di entrambi. Anche se, ad essere sinceri, per quanto riguarda il mio di carattere sono il primo a non aver ancora capito se assomiglio più all’uno o all’altro!

  • Descrivi molto bene alcuni luoghi della Thailandia: ci sei stato? E’ una meta che ti ha particolarmente colpito?

Viaggiare è una delle mie passioni più grandi: finora ho avuto la fortuna di poter visitare circa 50 paesi e spero di avere l’opportunità di visitarne molti altri. Non a caso, lo scaffale pieno di bicchieri provenienti tutti da posti diversi che si trova all’inizio del libro quando Fabio va a trovare sua madre, a casa mia c’è veramente! La Thailandia in particolare è un paese che mi è piaciuto tantissimo e ho cercato di descriverla nel libro esattamente come l’ho vissuta io: paesaggi bellissimi, odori e sapori fantastici, una religiosità quasi contagiosa, ma anche tanta confusione e mille contraddizioni.  La cosa che però mi ha colpito di più della Thailandia è la gente, sempre cordiale e disponibile, sempre sorridente. Non è un caso che la chiamino “La terra del sorriso”!

  • Ti piacerebbe scrivere altro in futuro? Quali sono gli autori a cui ti ispiri? 

Sì, mi piacerebbe molto scrivere ancora in futuro, però stavolta preferirei concentrarmi su generi più brevi, come ad esempio articoli o saggi (lasciando perdere magari le poesie, che non credo proprio siano roba mia!). Scrivere un libro è una cosa complessa, che richiede molto tempo. E per una persona perfezionista come me, c’è il rischio di ritrovarsi a scrivere, controllare, leggere, sistemare e rileggere una stessa pagina per ore o addirittura per giorni interi! Ad un certo punto ho anche temuto di non farcela a terminare il libro: c’era sempre qualcosa che non mi soddisfaceva pienamente. Mi sono dovuto imporre di smetterla di continuare a cambiare, altrimenti sarei potuto andare avanti all’infinito! Per quanto riguarda invece gli autori a cui mi ispiro, mi piace molto il modo di scrivere di Fabio Volo: i suoi romanzi giovanili sono snelli e di facile lettura, con un linguaggio semplice e informale, eppure riescono a dare al lettore spunti di riflessione su tematiche e argomenti anche profondi. Mi piace molto la sua semplicità nell’arrivare dritto al punto.

  • Esiste l’amore a prima vista, o colpo di fulmine, che dir si voglia?! Tra Fabio e Kuttika è stato così…

Per come la vedo io, l’amore a prima vista esiste… Eccome se esiste! Ci sono persone con cui basta scambiarsi poche parole o sguardi per capire che potrebbero diventare per noi veramente speciali. È una cosa difficile da spiegare a parole, ma quando succede te ne accorgi immediatamente. In vita mia ho avuto un paio di colpi di fulmine, ma sono momenti di cui difficilmente ci si scorda!

Grazie Mattia per averci dedicato il tuo tempo e averci regalato questo spaccato della tua vita! Ti auguro di poter dar vita ad altri romanzi, ti ci vedo portato… e il tuo stile fresco e colloquiale è un bel modo per arrivare “alla pancia” dei lettori!

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