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La masseria delle allodole: il dramma del popolo armeno

by Diletta Cecchin
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Sono loro, i miei padri e madri, che emergendo da un pozzo profondo mi hanno narrato la loro storia e io mi sono seduta, un giorno di maggio, ad ascoltare e scrivere. Ed è stato come intessere un tappeto.

La masseria delle allodoleAllo stesso modo di Antonia Arslan, autrice de La masseria delle allodole, pubblicato da Rizzoli nel 2004, anche noi lettori, quando prendiamo in mano il suo romanzo, lo facciamo con l’animo rivolto all’ascolto di una storia tragica e dolorosa, che ha la necessità di essere narrata e ricordata, per non perdersi nelle pieghe del tempo. Si tratta del genocidio del popolo armeno, perpetrato dall’impero ottomano, tra il 1915 e il 1916, che ha causato circa 1,5 milioni di morti. Ancora oggi la Turchia rifiuta di ammettere i terribili atti compiuti. La masseria delle allodole, titolo dolce e profumato come il miele, si apre con l’autrice bambina. Ci troviamo a Padova, Antonia è nipote del noto medico armeno Yerwant. Il grande patriarca si era trasferito in Italia, prima dell’olocausto che avrebbe sterminato la sua famiglia,La masseria delle allodole per studiare medicina. Gli armeni, infatti, sono sempre stati un popolo cosmopolita, con una cultura in cui conviveva perfettamente tradizione occidentale e orientale. In Italia da anni, nel 1915 Yerwant non ha potuto fare assolutamente nulla per impedire lo sterminio della sua famiglia, se non a posteriori accogliere i pochi superstiti, dispersi per il mondo. Chiuso in un terribile dolore, Yerwant ha cresciuto i figli come italiani, raccontando poco e nulla delle loro origini. Solo in vecchiaia, ha deciso di aprire la memoria alla nipote Antonia, che ha custodito le parole del nonno e ne ha tratto un libro. Così Antonia Arslan ci porta indietro negli anni, al tempo de La masseria delle allodole. L’Anatolia è una terra ricca e generosa, qui sorge la casa della famiglia Arslanian. Siamo nel 1915, in Europa imperversa la Prima guerra mondiale, in cui combatte anche l’impero ottomano. Allo stesso tempo il giorno del massacro armeno si avvicina, quasi si percepisce un velo di morte che inesorabilmente cala sul popolo armeno. Un presagio che resta inascoltato, fino al giorno in cui tutti gli uomini armeni sono convocati in caserma. Gli Arslanian scappano alla masseria, ma vengono scovati e ferocemente assassinati. Sopravvivono solo le donne, costrette ad intraprendere un’estenuante marcia nel deserto, destinazione Aleppo. Molte muoiono di stenti lungo il cammino. In pochissime riusciranno a salvarsi. La masseria delle allodole è un romanzo dal sapore antico, ricco di personaggi, in cui la trama è intessuta con un linguaggio prezioso e ricercato. Un libro che ha vinto diversi premi e da cui è stato tratto l’omonimo film dei fratelli Taviani. Una lettura necessaria.

Image Source: Pixbay – Rizzoli

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