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Turbante: mai più senza!

by Federica Livio
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L’accessorio must-have del 2020 è sicuramente il turbante! Capelli in disordine? Ricrescita? Perdita eccessiva di capelli,turbante o ancora, problemi più seri come alopecia?! Niente paura, questo accessorio che ve li risolverà tutti in modo assolutamente chic, e aggiungendo carisma al look! Di ispirazione africana, il foulard colorato legato in testa come un turbante è un jolly salvavita che ha molte funzioni e sta spopolando anche in Occidente. Sharon Stone lo utilizzava già anni fa, prima che diventasse di gran moda e qualche settimana fa, con i saloni di bellezza chiusi per il lockdown, il foulard è diventato assolutamente necessario!
Abbiamo trovato un brand italiano, con sede in Madagascar, che ne realizza di favolosi: si chiama Tu Mi Turbi ed è stato creato da Laura e Valeria, due ragazze intraprendenti con la passione per l’arte, i colori e la moda. Ce ne siamo innamorate e abbiamo voluto intervistarle per farci raccontare la loro storia e farci mostrare gli splendidi modelli originali e coloratissimi della loro collezione!

  • Ciao Valeria, che bel progetto: come nasce?

Questo progetto nasce circa un annetto fa quasi per scherzo, una prova che mi ero data innanzitutto per vedere se potevo riuscire a trasferirmi definitivamente a vivere in Madagascar, terra che da tre anni a questa parte mi ha completamente rapito il cuore, la testa e l’anima. Così per gioco chiedo a Laura, un’amica conosciuta tre anni fa nella mia prima vacanza a Nosybe, di aprire una società per creare appunto turbanti con stoffe del posto e per assicurarmi di avere un visto lavorativo che mi potesse permettere di vivere appunto là.
Il progetto è il connubio di tanti amori: amore per gli accessori moda e gli stili differenti, amore per i tessuti, i loro colori e le loro fibre, amore per l’arte. Tutto questo è legato ad un grande amore…l’amore per una terra magnetica, il Madagascar, ed è qui appunto che con la mia amica e attuale socia Laura creiamo questa piccola azienda, dove inizialmente vengono creati turbanti, fasce e borse e successivamente ampliato con zainetti, gonne afro e pantaloni, realizzati esclusivamente con stoffe locali. Le mani fatate di Nirina, la nostra sarta, hanno permesso di trasformare i tessuti nei nostri accessori. Grazie ad un lavoro minuzioso di tutti noi, la Tu mi Turbi ha preso vita ufficialmente nel settembre 2019 e in modo abbastanza rapido è entrata nelle migliori e più grandi boutique degli hotel a Nosybe. Finalmente, i nostri turbanti firmati Tu MI Turbi avevano preso forma, colore, vitalità e visibilità.
Durante questo 2020 molto difficile, dopo un lavoro abbastanza duro e costante, la Tu Mi Turbi ha raggiunto una grande visibilità anche in Italia, sui social e non possiamo che esserne contente e soddisfatte.
Il duro lavoro e la caparbietà regalano sempre i migliori risultati, considerando che in queste isole turistiche si lavora esclusivamente con il turismo, settore colpito fortissimamente da questo Covid19.

  • Il turbante è l’accessorio must-have del 2020. Un tocco retrò anni ’50, ma anche una forte influenza della moda africana. Come si porta?

Beh esistono tantissimi modi di portarlo, si tratta infatti di un accessorio molto versatile e ognuno ne fa un proprio stile. Nella vera cultura africana viene usato principalmente per coprire il capo nella regione musulmana e per coprire il capello spesso rovinato e non curato. In Italia credo che tutto sia partito dall’esigenza delle donne malate di tumore di coprirsi per problemi legati all’alopecia e alla perdita di capelli.
Sono FELICE, e lo scrivo a caratteri grandi, di aiutare parecchie donne a sentirsi meglio: vendiamo parecchi turbanti appunto a donne che fanno chemio e che mi confidano che hanno bisogno di quell’accessorio per sentirsi bene e per essere considerate normali. Ti spiego meglio, il foulard legato stretto di qualche anno fa faceva sì che chiunque lo vedesse intuisse che quella donna aveva il cancro, ora invece, con questo accessorio diventato così tanto di moda, le donne possono finalmente uscire senza sentirsi giudicate o commiserate. Senza sguardi impietositi della gente. Lo indossano come potrei fare io nella mia quotidianità. E sono sincera nel dirti che questa cosa mi appaga, non sai quanto.
Il turbante ormai è diventato quell’accessorio che ti fa dire mai più senza, protegge dal sole quando sei al mare, ti aiuta a mascherare i capelli in disordine e bisognosi di parrucchiera, può diventare l’elemento glam di un outfit.
Principalmente, avvolge il capo per poi raccogliersi al centro della nuca con un meraviglioso fiocco o nastro.
I nostri turbanti facilitano quest’operazione, perché all’interno hanno tutti un’anima rigida che permette meglio e in modo più semplici di legarli, dunque chiunque può indossarli.

  • Le vostre stoffe provengono direttamente dal Madagascar: da chi sono realizzate? C’è dietro un fine umanitario?

Le stoffe africane sono realizzate parte in Madagascar ma alcune sono di importazione, India e Africa.
Chiaramente, nella mia permanenza in Italia ho cominciato a familiarizzare con altri tipi di stoffe, perché purtroppo la reperibilità delle stoffe africane non è così facile. I turbanti e tutti i nostri accessori vengono creati da Nirina e Nicolas, i nostri sarti malgasci con cui abbiamo instaurato un vero e proprio rapporto di famiglia, tanto è che lavorano direttamente in una stanza a casa mia. Abbiamo cercato di unire la grande manualità della sartoria malgascia con l’amore per i dettagli che è tipicamente italiana.  Un fine umanitario per ora non c’è, ma abbiamo a cuore che per ora loro due vivano una vita il più possibile agiata e con salari considerati ragionevoli. Considera che uno stipendio medio malgascio è di 60 € mensili. Cerchiamo fin da quando abbiamo aperto di soddisfare ogni loro bisogno per rendere più semplice quello che è una vita difficoltosa vissuta in un paese del terzo mondo.

  • Come selezioni le fantasie, da cosa ti lasci ispirare?

I colori sono quelli che mi fanno diventare matta…. il turbante per noi è come un quadro di Van Gogh. Principalmente sono io, Valeria, che vado ad acquistare le stoffe e diciamo che non è sempre facile l’acquisto. Per lo più mi reco nei loro grandi mercati all’aperto, dove pesce, verdure e stoffe sono intrecciate in scenari davvero surreali.
Ma lo trovo divertente, ricerco il particolare, ricerco colori vivi e sgargianti e mi lascio ispirare dal momento. Nella mia testa devo vederci il turbante, la borsa, e certe volte nascono degli amori a prima vista. Diciamo che su questo sono molto pignola e a volte giro giro giro e non acquisto niente…
Sicuramente in futuro dovrò programmare qualche viaggio all’interno del MADAGASCAR per cercare i mercati più grossi di stoffe e trovare quello di cui la Tu Mi Turbi ha bisogno. Perché appunto la ricerca del particolare deve entrare prepotentemente delle mani dell’acquirente. Sono una creativa fin da bambina, amo l’arte e ho fatto una scuola artistica. Quello che non riesco a mettere nella matita ora lo creo. Questa è stata la mia salvezza, non sono una monotona nella vita, amo differenziarmi dalla massa, da ciò che ci viene imposto uscendo sempre dagli schemi classici… una ribelle un po’ artista insomma.

  • Descrivici un abbinamento che faresti tra un turbante e un outfit.

Tubino nero, spalla scoperta e turbante multi color magari con un’elegantissima stoffa in jacquard o un turbante in shantung per un look elegante. Oppure, jeans, maglietta e ginniche con un turbante classico in cotone tinta unita o floreale. Anche qua, mi cogli un po’ di sorpresa, perché per noi il turbante ormai è un obbligo, un elemento che su ogni outfit abbini.  L’accessorio che fa uscire il carattere anche quando l’outfit non lo richiede.

Grazie, non vediamo l’ora di indossare un turbante anche noi e in bocca al lupo per la vostra avventura, che può solo evolversi per il meglio!

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