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La Dieta Mannara: incontriamo la Dott.ssa Monia Farina, Biologa Nutrizionista!

by Federica Livio
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Monia FarinaSi avvicina la prova costume, tanto temuta e odiata sempre più ogni anno che passa, tranne per le cosiddette “fortunate” che vantano corpo da favola e metabolismo veloce! Abbiamo perciò pensato di incontrare una nutrizionista, Monia Farina, che rivoluziona l’idea di “dieta” e “nutrizione”, brevettando un metodo, Happynotfatty, per insegnare alle persone a stare bene, mangiando ciò che piace. Monia ci spiega il benessere che passa dal cibo come stile di vita: speriamo possa essere utile anche a voi!

  • Al giorno d’oggi farsi seguire da una nutrizionista è diventata quasi una moda, per il modello di perfezione che tutti inseguiamo. Tu cosa ne pensi?

Fare una dieta per aderire a un modello di magrezza esterno, che magari non corrisponde a quello del nostro corpo, può “reggere” per qualche settimana o mese, ma sarà sempre vista come una costrizione. Il primo passo è accettare la bellezza che già esiste nel nostro corpo. Solo dopo, se è necessario, ci si lavora su.

  • Il cibo è felicità, siamo d’accordo?

Il cibo è molte cose: socializzazione, famiglia, amici, storia, tradizioni e cultura. È anche felicità quando è all’interno di una festa o quando ci nutre con le “molecole della felicità”. Mi piace più pensare a “cibo e felicità” senza accento! La felicità arriva anche per altre vie.

 

  • Che rapporto hai e hai avuto con il cibo durante la tua vita?

Altalenante. Nasco bimba cicciona in un negozio di dolciumi (il mio babbo, nomen-omen fa il panettiere …), messa a dieta già alle scuole Elementari. Imparo a odiare il mio corpo (e lo yogurt a colazione). Poi divento un’adolescente bruttina secchiona e cicciottella ma con la passione per il nuoto (e lì un po’ mi salvo). Dall’Università in poi provo tutte le diete che siano mai state inventate. Da adulta, studio studio studio per trovare un regime alimentare che possa diventare stile di vita. E forse lo trovo, per ora inventandone uno tutto mio: la Dieta Mannara.

È quello per cui ho lavorato in questi anni: uno stile di vita gaudente e goloso, dove però il cibo ha la sua giusta collocazione insieme ad altre passioni che riempiono le giornate (ma che non si mangiano). È il percorso che propongo ai miei pazienti: un regime alimentare in due fasi (dimagrimento e mantenimento), accompagnato da un percorso di consapevolezza del proprio rapporto col cibo.

 

  • Io adoro cucinare e mangiare, ma noto che è la prima cosa che sparisce quando ho un problema. Al contrario, molte persone tendono a mangiare di più quando sono stressate. Come intervenire sul benessere psicologico attraverso un’alimentazione equilibrata e che non sia condizionata dall’umore?

Con un’alimentazione equilibrata ma golosa, che non sia essa stessa causa di “ottovolanti emotivi” con picchi glicemici eccessivi. Ovvero che sia ricca (quasi nell’ordine) di: verdura, frutta fresca, cereali integrali, frutta secca, olio extravergine di oliva, spezie, erbe aromatiche, legumi e proteine vegetali; proteine di origine animale con parsimonia.

Grazie mille Dott.ssa Monia, speriamo che i tuoi suggerimenti ci aiutino a prendere consapevolezza della nostra alimentazione e a non utilizzarla come alibi o come rifugio!

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