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Fausta Cialente: la scrittrice da riscoprire

by Diletta Cecchin
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Sono tante le scrittrici italiane, della seconda metà nel Novecento, da riscoprire. Autrici importanti, la cui luce è stata spesso e ingiustamente oscurata dai colleghi uomini. Fra questa schiera troviamo sicuramente Fausta Cialente. Nata nel 1898 a Cagliari, fu una donna emancipata, di mondo, viaggiatrice; visse per più di vent’anni in Egitto. Scrisse diversi romanzi e racconti, l’ultimo, Le quattro ragazze Wieselberger, le valse il premio Strega. Io ho scoperto la sua opera grazie al lavoro della casa editrice nottetempo, che ha recentemente riportato in libreria Un inverno freddissimo, il suo quarto romanzo, scritto nel 1966.

Fausta Cialente

Con Un inverno freddissimo, Fausta Cialente ha avuto l’abilità di rappresentare un perfetto affresco di quella che era Milano nell’immediato dopoguerra, mettendo in scena una serie di personaggi indimenticabili. Il tutto intessuto in una lingua dal sapore antico, elegante, in grado di descrivere luoghi, tempi e vite passate, trasmettendo valori ancora oggi attuali.

Fausta Cialente

L’inverno del titolo è quello del 1946. A Milano fa freddissimo; la neve inizia a fioccare da fine novembre, accumulandosi in mucchi che stenteranno a sciogliersi fino ad aprile. È un freddo reale, tangibile, che fa rabbrividire le persone. Ma anche metaforico. Anni di guerra hanno lasciato una città, e la sua popolazione, in ginocchio. Le persone vivono ammucchiate nelle poche case agibili, arrangiandosi come possono.

Fausta Cialente

In questa situazione si trova anche Camilla, la protagonista di Un inverno freddissimo. Con grande ingegno e spirito di adattamento, ha cercato di accomodare una soffitta, in modo da poter accogliere la famiglia allargata. Pareti di stuoia dividono le stanze, cercando di dare almeno alla vista un minimo di privacy, anche se non possono nulla per l’udito. Camilla è una donna sola, il marito è scomparso chissà dove durante la guerra, e si trova a dover crescere tre figli, oltre che ad occuparsi di altri parenti rimasti soli durante il conflitto.

Quello di Fausta Cialente è un caleidoscopio di personaggi, uomini e donne, adulti e bambini, costretti a vivere vicinissimi. Ognuno con le proprie speranze, i propri sogni. A tutti la guerra ha portato via qualcosa, ad alcuni ha lasciato anche qualcos’altro. Fra di loro c’è chi ce la farà e chi invece non sopravviverà a questo inverno freddissimo.

Image Source: Nottetempo

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