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Comunicazione digitale e aspetti legali: la parola a Valentina Fiorenza!

by Federica Livio
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Valentina Fiorenza

I nuovi strumenti digitali richiedono un adeguamento del diritto in materia di comunicazione. Il passaggio “dall’atomo al bit” ha rappresentato una vera e propria rivoluzione in termini di interazione ma anche in termini di regolamentazione giuridica. Da quando i new media, infatti, hanno sdoganato il diritto d’autore e dato la possibilità a tutti di esprimersi liberamente su piazza pubblica, si è generata molta confusione: sulla protezione dei dati sensibili, sulla retribuzione delle nuove figure emerse dal web come blogger e Influencer.
Il tratto saliente di questa materia complessa è rappresentato sia dalla pluralità delle fonti che dalla velocità con cui le innovazioni digitali si presentano al pubblico. Abbiamo allora incontrato Valentina Fiorenza, un avvocato specializzato sui temi del digitale, che tenta di fare chiarezza su un ambito così complesso e poco “mainstream”, utilizzando uno strumento prettamente digitale: le Instagram Stories!
Valentina Fiorenza parla di legge nel suo canale The Blond Lawyer: contratti, sanzioni, gdpr sono il suo pane quotidiano, così come Instagram è il nostro!

  • Ciao Valentina, tra tante blogger finalmente un avvocato specializzato sui temi del digitale! È una tematica nuova e ancora non ben conosciuta, ma soprattutto in continuo cambiamento. Come mai questa scelta di carriera?

Sono una di quei “bambinianniottanta” che hanno visto la connessione a 56k, le prime ADSL, le chat cumulative sui siti, i blog e, infine, i social. Ho sempre guardato con stupore alle possibilità date dall’internet che, soprattutto adesso, diventa un locus virtuale per fare impresa. Ho deciso di coniugare la mia passione per il digitale con il mio amore per i contratti per creare qualcosa di nuovo, un essere mitologico metà avvocato e metà digitalista!
Scherzi a parte, l’internet ha bisogno di essere regolamentato e siamo noi, quelli che ci lavorano oggi, ad avere la responsabilità di creare uno spazio legale che contenga prassi e regole. E io voglio dare il mio contributo alla causa!

  • Mi piace molto il tuo canale Instagram The Blond Lawyer e lo trovo una scelta molto intelligente. Tra l’altro, sono bionda anche io!! Trovi che il mezzo delle Instagram Stories sia adatto alle tematiche legali?

Valentina FiorenzaConfesso che non è stato facile trovare la mia voce.  Per molti mesi sono stata lì ad arrovellarmi per capire come fare: la materia giuridica non è propriamente qualcosa che si comunica con facilità e un testo scritto, a volte, può non agevolare la comprensione. Allora, mi sono detta, faccio quello che so fare meglio: parlare!
Le Stories, almeno per me, sono un veicolo quasi naturale. Ed è questo il punto: non è che le stories sono adatte alla tematica giuridica, ma sono pienamente adatte a me.
So che ci sono persone che hanno una vera e propria idiosincrasia nei confronti di questo mezzo, che hanno difficoltà a mostrarsi. Io mi ci trovo a meraviglia, del resto…sono bionda 😉

  • C’è molta confusione sui temi della GDPR e della privacy in generale, quando si tratta di digital e online. Sapresti consigliare qualche linea guida a chi si approccia a questo mondo?

Il mio unico consiglio è di non prendere sottogamba la faccenda. In primo luogo, perché la gestione dei dati altrui implica delle responsabilità non di poco conto e, in secondo luogo, vorrei invitare a riflettere sul fatto che i nostri dati sono i nuovi beni scambiati dalle grandi aziende: prestare attenzione al loro trattamento è un obbligo morale, oltre che giuridico.

  • Secondo te, stiamo andando verso una maggior regolamentazione e una più pressante tutela della privacy o comunque il digitale inevitabilmente mette e metterà in piazza tracce sensibili delle nostre attività offline?

Il Reg. 679/2016 ha gettato nel panico le grandi aziende, quelle che “Ma come hanno fatto ad avere il mio numeroValentina Fiorenza questi del depurato dell’acqua?”. Ecco, adesso quelle stesse aziende non potranno NON dire cosa fanno con i nostri dati. Potrebbe apparire una magra consolazione ma, con un po’ di attenzione, possiamo scientemente scegliere se concedere o meno il consenso.
E la scelta credo che sia un gran potere, in tutti i campi. Poi, intendiamoci, il digitale è imprevedibile e sguscia come un’anguilla, anche per diritti fondamentali come quello all’oblio ci sono pagine e pagine di giurisprudenza e dottrina.
Tuttavia, credo che ci stiamo muovendo verso una maggiore tutela e considerazione dell’utente di internet e dei suoi diritti.

  • Secondo la tua esperienza professionale, in che direzione sta andando la legge nei confronti del digital?

La legge dovrà sempre tenere più conto del digitale, più che in linea di principio in maniera pratica con sostegno alle imprese e previsioni fiscali più agevoli per i piccoli artigiani o per chi è all’inizio.
Si stanno facendo grandi passi nei confronti della cyber security.  La legge, tutto sommato, fa. Adesso è l’utente a doversi rendere conto che il web non è il far west. E io, sono qui per questo.

Grazie Valentina Fiorenza, crediamo sia molto importante informarsi in quest’ambito, soprattutto perché da “profani” della materia si rischia di incorrere in infrazioni della legge senza nemmeno rendersi conto!

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