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25 novembre: una data da non dimenticare

by Diletta Cecchin
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25 novembreFra qualche giorno sarà il 25 novembre, una data importantissima, da segnare sul calendario. Perché? E’ la giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Fra i 365 giorni del calendario, è stato scelto proprio il 25 novembre per ricordare il brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal, che nel 1960 furono torturate e trucidate dalle milizie militari del dittatore dominicano Trujillo, mentre si recavano a far visita ai mariti in carcere. Nelle piazze di tutto il mondo si organizzeranno marce e manifestazioni perché ancora troppe donne nel mondo vengono picchiate, abusate, uccise dagli uomini. Perché ancora troppe donne nel mondo non possono studiare, viaggiare, scegliere il proprio futuro. Perché ancora troppe donne nel mondo guadagnano meno dei loro colleghi uomini e si trovano a scegliere fra maternità e carriera. Non tutte potremmo scendere in piazza il 25 novembre ad urlare la nostra rabbia, ma troviamo almeno un momento per leggere un libro, guardare un film, discutere. Ecco alcuni consigli per voi. Sicuramente una delle donne italiane simbolo di questa battaglia è Lucia Annibali che nel 2014 pubblicò il romanzo Io ci sono. La mia storia di “non” amore, edizione Rizzoli. Lucia ha voluto dire a tutte le donne e a tutti gli uomini che la violenza fisica e psicologica non è amore, narrando la propria 25 novembrevicenda personale. Era il 16 aprile 2013, una sera come tante altre. Lucia, giovane avvocatessa di Pesaro, stava rincasando quando, sulla soglia del suo appartamento, un uomo incappucciato le lanciò sul volto l’acido. Una sensazione terribile, la pelle si scioglieva, odore di bruciato. Le indagini degli inquirenti condussero a Luca Varani, ex fidanzato di Lucia, che da mesi la perseguitava: era stato lui ad assoldare l’aggressore. Dopo infiniti e dolorosi interventi Lucia è tornata a vivere, anche se porterà per sempre i segni di questo amore malato. Oggi è una donna forte, presente in aula ad ascoltare la sentenza di condanna che ha portato in carcere Luca Varani. Da questo libro la Rai ha tratto anche un film.
25 novembreUna giornalista da sempre schierata con le donne maltrattate è Serena Dandini. Il suo romanzo Ferite a morte, edizione Rizzoli, nasce dal desiderio di raccontare le donne vittime di femminicidio: mogli, ex mogli, sorelle, figlie, fidanzate che hanno pagato con la vita la loro ribellione. Serena Dandini ha voluto dare voce a tutte queste donne troppe volte inascoltate dalla polizia, dalla politica e da altre donne come loro. Partendo da questo romanzo, la splendida attrice Lella Costa ha tratto uno spettacolo teatrale che ormai da anni viene inscenato in svariate le città d’Italia.
Ma non solo le donne raccontano il femminicidio. Riccardo Iacona, volto noto del programma Presa Diretta, nel saggio Se questi sono gli uomini, pubblicato da Chialettere, ha voluto raccontare una tragedia nazionale, che ogni anno macina decine 25 novembredi vittime, come una guerra o un virus. Il libro, pubblicato nel 2012, apre con due dati: a giugno di quell’anno erano già 80 le donne uccise dai mariti o compagni. Nel 2011 sono morte 137 donne. Una ogni tre giorni. Riccardo Iacona ha viaggiato per il paese raccogliendo voci e testimonianze, scrivendo un saggio che è una denuncia.
Infine insegnate alle bambine ad essere coraggiose e fuori dagli schemi, con Storie della buonanotte per bambine ribelli, edizioni Mondadori: le due autrici, Francesca Cavallo e Elena Favilli, hanno raccolto, narrato e illustrato 100 vite di donne straordinarie.
Parlate, denunciate, ma soprattutto ascoltate e aiutate, unite possiamo essere il motore del mondo.

Image source: ibs.it

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