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Quando le serie televisive riscoprono la letteratura

by Diletta Cecchin
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La letteratura è da sempre fonte inesauribile di storie per il cinema. Negli ultimi anni anche gli sceneggiatori delle serie tv hanno iniziato ad attingere da questo illimitato bacino di creatività. Addirittura le serie manifestano il merito in più, rispetto al cinema, di rimanere maggiormente fedeli al testo letterario, perché avendo dei tempi più lunghi, necessitano meno di apportare modifiche o di tagliare la trama originale.
Inoltre le serie tv hanno dimostrato anche di avere la capacità di riportare in auge un genere letterario da molti anni dimenticato: la distopia, un sotto-settore della fantascienza, sviluppatosi fino agli anni Ottanta. Fondamentalmente risponde alla domanda cosa sarebbe potuto succedere se…? All’opposto dell’utopia, la distopia presenta situazioni future altamente negative. Avevamo già parlato in passato del Racconto dell’ancella, romanzo distopico scritto da Margaret Atwood nel 1985; da quando Hulu ha prodotto la serie tv omonima, anche il romanzo è stato riscoperto, come testimoniano le vendite in libreria.
Ma il Racconto dell’ancella non è un caso né unico né raro. Un’altra formidabile serie tv che ha riscosso un successoserie televisive enorme è The man in the High Castle, tradotta alla lettera in italiano con L’uomo nell’alto castello. Prodotta nel 2015 da Amazon Studios, l’episodio pilota è stato il più visto di sempre per una serie di Amazon Video. Per il momento è articolata in tre stagioni, da dieci episodi l’una, ma Amazon ha già annunciato la quarta e ultima stagione. Il successo di The man in the High Castle è sicuramente dovuto in larga serie televisiveparte al romanzo da cui la serie tv è tratta, ovvero La svastica sul sole di Philip Dick, pubblicato nel 1962. L’autore immagina una società in cui le Potenze dell’Asse, durante la Seconda guerra mondiale, hanno sconfitto gli Alleati, diffondendo la dittatura e il nazismo in tutto il mondo, Stati Uniti compresi. In questa realtà si muovo i protagonisti della storia: l’orafo ebreo Frank Frink, che ha cambiato il proprio nome in Fink per sfuggire al genocidio, la moglie (che nella serie tv è solo una fidanzata) Juliana, l’antiquario Robert Childan, che serve i giapponesi, ma in segreto ammira i nazisti, il funzionario nipponico Nobosuke Tagomi e l’uomo d’affari svedese Baynes. A tutti loro è data la possibilità di vedere in video un mondo diverso, e per questo le conseguenze saranno fatali.
Attraverso la finzione, la distopia riesce a criticare alcune derive del mondo di oggi. Quando arriverete all’ultima pagina o all’ultima puntata di queste storie, un monito vi rimarrà scolpito nella mente: cosa sarebbe potuto succedere se…?

Image source: fanucci.it

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