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Labirinti: il libro definitivo di Thilliez

by Diletta Cecchin
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Esistono autori per cui il piacere del gioco con il lettore è irrinunciabile. Scrittori che intessono trame, elaborano tranelli e trappole, giochi di illusioni. Fra di loro troviamo indubbiamente Franck Thilliez. Uno dei giallisti francesi più noti e apprezzati dagli amanti del genere, di cui anche io vi ho già ampiamente parlato. È tornato in Italia con un nuovo thriller, intitolato non a caso Labirinti, edito sempre da Fazi.

Labirinti

Labirinti si apre su una scena tipica per Thilliez: Camille Nijinski è una poliziotta e si trova nello studio dello psichiatra Fibonacci. Il dottore ha per le mani un caso complicato e incredibile. Ha appena raccolto la testimonianza di una paziente, la quale è stata trovata priva di sensi e di memoria in un bosco accanto al cadavere di un uomo. Camille è incaricata di risolvere il caso, che già si prefigura complicato, al limite dell’impossibile, essendo la paziente addormentata, in fase catatonica, e non ricordandosi più nulla di quello che è successo.

Prima di dimenticare tutto però, la donna ha condiviso il proprio passato con Fibonacci e il dottore si appresta a rivelare tutto, nei minimi dettagli, a Camille. Da qui prende forma un romanzo nel romanzo, in cui le protagoniste sono cinque donne: la giornalista, la psichiatra, la rapita, la scrittrice… La quinta donna è il filo rosso, che fornirà le risposte alle domande di tutte e cinque.

Labirinti

Labirinti è un romanzo appunto labirintico, in cui fin dal trama si può intuire parte del finale, ma semplicemente perché, in un gioco di specchi, quella che potrebbe essere la soluzione del libro non è la reale conclusione. In un continuo gioco di rimandi ai romanzi precedenti, Thilliez secondo me ha scritto quello che si potrebbe considerate il suo libro definitivo.

Proprio per questi rimandi consiglio Labirinti solo a chi ha già letto, dello stesso autore, Manoscritto e C’era due volte. Senza queste due pietre miliari, si rischia di perdere il piacere della lettura di quest’ultimo thriller e di non capire fino in fondo il senso della storia, banalizzandola. Credo inoltre che anche in questo caso, il finale sia solo un’illusione, pronta a ripresentarsi, per evolversi nuovamente, in un altro libro che magari Thilliez ha già scritto ma deve essere ancora tradotto o pubblicato. Del resto Fibonacci è un cognome molto simbolico per uno psichiatra. Siete pronti a entrare nella mente di un serial killer e in quella di una vittima? Franck Thilliez vi condurrà in un gigantesco incubo.

Image Source: Fazi Editore – Pixabay

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