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Diete 2018: parola d’ordine? Rivoluzione graduale

by Paola Ferrario
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Quello di dimagrire compare spesso tra i buoni propositi di inizio anno. Ogni santo anno. Ma in pochi riescono a concretizzarlo, nonostante il desiderio di riavvolgere il nastro al 23 dicembre per poi perdere quello che non si è maidiete riusciti a perdere. La causa dell’insuccesso sarebbe da attribuire allo stravolgimento dello stile di vita al quale ci si sottopone per perdere perso in fretta. Per esempio, le diete drastiche che prevedono anche l’allenamento di tre o più volte a settimana non sono sostenibili sul lungo periodo da chi ha sempre condotto una vita sedentaria abbinata a un’alimentazione sregolata. Per raggiungere i risultati, e soprattutto per mantenerli, bisogna limare un poco alla volta lo stile di vita, rieducando il cervello e il corpo. Questa filosofia sia chiama Incrementalism e prevede la somma di piccoli aggiustamenti delle proprie abitudini. In effetti: “Un viaggio di dietemille chilometri inizia con un passo” diceva già il filosofo cinese Lao-Tzu intorno al 500 a.C. Quindi, bandite ogni genere di diete, si comincia per esempio con l’eliminare il cioccolatino di metà pomeriggio sostituendolo con un frutto. Non si parla di grandi sacrifici, ma se si moltiplica l’apporto calorico di uno snack per sette giorni ci si accorgerà di quante calorie sono state tagliate. Lo stesso vale per i carboidrati: un pò meno pasta e un pò più di verdura. Niente di drastico. E per lo sport: con 20 minuti al giorno di camminata a passo spedito s’incrementa il dispendio calorico settimanale. Raggiunti i primi risultati verrà spontaneo allungare le passeggiate, ridurre dolci e fritti e aumentare l’apporto idrico. L’obiettivo è quello di trasformare un piccolo cambiamento in un automatismo, modificare il proprio stile di vita senza strappi, e infine consolidarlo. E chissà che la lista dei propositi del 2019 non veda finalmente una voce di meno!

Image Source: Pinterest

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