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Black Serie by Francesca Dell’Oro

by Paola Ferrario
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Francesca Dell'Oro

Francesca Dell’Oro

Brera ha un fascino intrinseco difficile da descrivere a parole. Bisogna passeggiare per le sue viuzze, ammirare i palazzi e respirare quell’aria carica di raffinatezza per capirne davvero l’essenza, artistica e mondana allo stesso tempo. Ci troviamo in uno dei cuori della storica Milano presso Zhor Parfums, profumeria di nicchia al civico 2 di Via Formentini, per il lancio della nuova capsule collection di Francesca Dell’Oro, Black Serie. La boutique è piccola, come se fosse un piccolo scrigno, e sembra sussurrare ai passanti; i suoi colori, blu e oro, catturano l’attenzione come un diamante irradiato dal sole ed invogliano ad entrare per poter vivere un’esperienza da mille e una notte. L’interno dello store è minimal ed elegante e sembra davvero di essere stati magicamente trasportati in un angolo di Arabia: il cielo stellato blu cobalto, le pareti che riprendono le dune del deserto, il mosaico dorato… tutto qui è creato per far vivere al cliente un’esperienza da sogno. Circondati dalle fragranze più nobili e ricercate al mondo, non possiamo fare a meno di notare come al centro della boutique primeggino le tre fragranze della linea Black Serie di Francesca Dell’Oro: Irupè, Francesca Dell'Orofragranza legnosa e muschiata in cui emerge la tuberosa, Ice Yasmill, fiorita e speziata che racchiude una carica di gelsomino, e Rosmenthe, con note di rosa e menta. Packaging nero lucido tagliato da strisce di colore per fragranze cariche di intensità e di amore verso il fiore, fragranze pensate per essere vissute perché, come dirà poi Francesca Dell’Oro, “il profumo è qualcosa che va in pochino interiorizzato – consiglio davvero di uscire, andare in palestra, prendere un caffè con gli amici proprio per sentire come il profumo in quel momento si poggia su pelle”. Accanto a loro, le “sorelle maggiori”, ossia le nove creazioni della linea base del marchio FDO, dalle iniziali della creatrice. È proprio accanto ai suoi lavori, piccole opere della profumeria contemporanea, che troviamo Francesca Dell’Oro. La prima impressione è quella di una donna decisa, determinata, che mette tutta sé stessa in ciò che realizza – non a caso, infatti, ogni sua fragranza racchiude un elemento autobiografico. Parlando con lei l’impressione viene confermata: sa di cosa parla, ha voglia di raccontare e condividere il grande lavoro che c’è dietro il prodotto, pur rimanendo sempre umile ma consapevole del ruolo che ricopre.

Partiamo da un’osservazione esterna. Il primo elemento che notiamo è il nero. Simbolo di eleganza ed estrema raffinatezza, ma in netto contrasto con i colori pastello dei precedenti prodotti. Ci viene dunque da pensare ad una rottura con il passato: è davvero così o solamente la voglia di dare una svolta alla sua linea?

Non credo mai alle rotture e non lo vedo come un cambio. Nel piano progettuale di FDO c’era la possibilità di creare tanto e di tutto. Quando è stato depositato il brevetto del mio flacone sono state realizzate delle maquette di prova che già prevedevano la possibilità di lavorarlo declinandolo in sfaccettature di colori differenti. Nella mia visione ‘onirica’ c’era la possibilità di poter ampliare la linea e di lavorare con delle linee all’interno delle linee. L’idea era quella di avere delle piccole capsule all’interno della collezione ufficiale (che continuerà a vivere la sua vita) che nascono con concept particolari, con collaborazioni artistiche, con visioni e deliri sviluppati all’interno di una linea all’interno della linea. Non mi sentirei di parlare appunto di rottura, ma di una declinazione diversa, di un modo diverso di rappresentare un oggetto così iconico e particolare come il flacone FDO, che ogni volta assume una connotazione differente rimanendo fedele a sé stesso e dando la possibilità a chi lo vive di assaporarne le sfaccettature, che io già avevo nella mia progettualità. La linea Black Serie è una trilogia che nasce e si chiude all’interno di questo packaging nero; non è quindi una rottura, ma è piuttosto un arricchimento, un’estensione in realtà. Non escludo che un domani potrebbe esserci una white serie, o una gold serie…

Dall’esterno all’interno: da dove è arrivata l’ispirazione per questa linea?

Black Serie è nata come una collaborazione con Bertrand Duchaufour, uno dei profumieri più famosi per quanto riguarda le fragranze di nicchia (tra i marchi con cui ha lavorato vi sono L’Artisan Parfumeur, Penhaligon’s e Parfums Christian Dior). Ho avuto l’opportunità di conoscerlo personalmente a Parigi, mentre mi trovavo ad una fiera presso la quale stavo presentano il mio marchio. Ci siamo incontrati lì ed è nata subito una grande affinità mentale, perciò io ho chiesto a lui se si sentisse di lavorare sull’idea che avevo, che era quella di ghiacciare i tre fiori più nobili della profumeria: tuberosa, gelsomino e rosa. La mia idea era proprio quella di rappresentare un fiore cristallizzato all’interno del ghiaccio, ma allo stesso tempo desideravo che tutti e tre i fiori non venissero raffreddati e privati della loro nota più calda e sensuale. Bertrand è inoltre un maestro nel lavorare con le spezie, crea sbalzi e disequilibri continui di caldo e freddo proprio come avevo in mente io. Gli ho illustrato il progetto nel suo atelier e ne è rimasto entusiasta. Così è nata questa trilogia. Dal brainstorming alla realizzazione effettiva sono passati quasi un paio d’anni – mi reputo una persona meticolosa, perciò una volta scelta la fragranza ho voluto che questa potesse beneficiare dei corretti tempi di macerazione e di maturazione. Le materie prime, essendo molto nobili e molto pregiate, possono anche virare l’idea originale, dunque c’è bisogno di tenerle controllate in modo molto fedele e persistente. Hanno maturato e vissuto nei bulk come del buon vino, mentre nel frattempo si sviluppava la parte legata al packaging: l’idea di base elaborata fianco a fianco col mio grafico c’era già, ma abbiamo deciso di arricchirlo con l’elemento lucido e di vestire il logo di platino (nella collezione ufficiale era nero). La storia è molto divertente perché nel mese di luglio ho portato la Black Serie a Pitti in anteprima al fine di presentarla agli agenti perché pensavano che avesse la possibilità di essere vista in una bella vetrina, ma non era ancora presente sul mercato. Non volevo che fosse ufficializzata e venduta subito dopo questo evento. Tuttavia, il consenso ottenuto a Firenze è stato talmente elevato che mi è stato chiesto di far esordire la fragranza durante il periodo natalizio anziché nel 2018. Una bella soddisfazione.

Chiudendo gli occhi ed odorando singolarmente ogni fragranza della Black Serie, dove si immagina di essere?

Se penso a Rosmenthe penso a un fiore cristallizzato in un’onda acquatica. Potrei immaginarmi in Normandia o in Bretagna, posti incantevoli dove i cieli incrociano l’oceano, dove d’estate si ammirano questi fiori incredibili che vengono però quasi resi freddi dai venti nordici. Se dovessi pensare a Ice Yasmill forse penserei ad una Sicilia invernale: non abbiamo i tramonti infuocati, ma è la terra che riprende le forze dopo la fatica estiva, dopo la calura, dopo le cicale. Il mare più impetuoso si incrocia con la natura dell’inverno, senza dimenticare la mediterraneità e i fiori del Mediterraneo. La Sicilia mi riporta a questo tipo di profumi. Irupè invece ha una collocazione precisa: fra tutti e tre è quello che proprio è legato ad una ninfea acquatica, come dice lo stesso nome (Irupè è infatti una ninfeacea che cresce nei bacini acquatici dell’America Meridionale), quindi è sicuramente il fiore del Messico che cresce in queste acque stagnanti e cattura in sé tutti gli elementi pluviali e paludosi, dove emerge anche la carnalità del fiore che si arricchisce della “stagnalità” degli eventi.

Quale outfit assocerebbe a queste tre fragranze al fine di esaltarle al massimo?

Tutte e tre sono vestite di nero, è difficile scardinarle dall’outfit di base. Forse Rosmenthe è quella più leggera, irriverente ed ironica, quindi a quello che è un outfit apparentemente austero mi sentirei di aggiungere qualche tocco glam dato dagli accessori, giocherei molto su quelli. Ice Yasmill è sicuramente una sciarpa di seta appoggiata su una giacca di velluto nero, mi dà l’idea di qualcosa di più dandy, un’immagine po’ bohémien. Me lo immagino sicuramente associato a questi outfit da Lady Oscar contemporanea impreziosita da dettagli del momento. Penso anche ad un pigiama in ciniglia, per un effetto dandy al femminile. Irupè è un richiamo alla tuberosa, quindi sicuramente c’è la sensualità. Penserei ad un abito da sera molto accollato davanti, ma con la schiena nuda, estremamente femminile, un po’ diva degli anni 30 e 40. Una seta scivolata che lascia svelare ma nello stesso tempo cela. Io amo molto i dettagli, e trovo che la sensualità più raffinata ed elegante sia quella che sussurra, che accenna, che lascia la possibilità di svelare, di intercettare più scorci possibili senza essere mai troppo plateale.

Ci troviamo nel quartiere di Brera, da molti considerato il più elegante e storico di Milano: quali sono i punti in comune fra la personalità di Francesca Dell’Oro riflessa nelle fragranze e questa città?

Io a Milano ho vissuto e posso dire di essermela goduta tutta ed in tutti i quartieri. All’epoca vivevo in Porta Romana, quindi avevo già l’idea del fascino dei quartieri della vecchia Milano. Brera è sempre stata considerata – forse adesso ancora di più – raffinata, ma all’epoca era la zona degli artisti, era la zona in cui si incrociavano personaggi naif molto legati alle scuole d’arte e a quello che è questo tipo di ambiente. Credo che tutte e tre le fragranze della capsule collection rappresentino diverse sfaccettature di Milano – sicuramente le metterei nel quadrilatero, forse perché è il più sostanzioso e quello che più mi rappresenta sotto certi aspetti, senza dimenticare che tutte e tre sono vestite di grande preziosità e di grande esclusività. Se penso ad una città come Milano, non posso non pensare al fashion district.

Ringraziamo Francesca Dell’Oro per la sua disponibilità e gentilezza e le facciamo un grande in bocca al lupo per il lancio della sua capsule collection! Potete visionare le sue fragranze sul sito: zhor.it

Image source: zhor.it, francescadelloro.it 

 

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