Amo quei libri in cui sembra che il lettore spii da una finestra o dal buco della serratura la vita banale e quotidiana dei personaggi che animano la storia narrata. Personaggi e storie che si rivelano poi essere non così tanto ordinari come avevamo inizialmente ipotizzato. È proprio il caso del nuovo romanzo di Barbara Frandino, Tremi chi è innocente, edito da Einaudi.
Protagonista di Tremi chi è innocente è una famiglia italiana. Padre, madre e un figlio adolescente. Nico frequenta le superiori, vive un’adolescenza fatta di disagio per il proprio corpo, silenzi con i propri genitori e malattie che hanno una radice più psicologia, che fisica. La quotidianità di questo nucleo famigliare è sconvolta da una notizia del telegiornale. Un corpo senza vita è stato ripescato dal fiume. Ma cosa turba così tanto Nico e i suoi genitori? Nico è sicuro di sapere di chi si tratta, perché è convinto che sia stato lui ad ucciderlo.
Da qui parte una narrazione a ritroso, in cui il protagonista cerca di ricostruire i fatti che hanno portato a quella morte. Scopriamo una rete di non detti e di bugie vere e proprie, che come una bomba a orologeria, erano destinate ad esplodere, scagliando le proprie schegge impazzite ovunque. Ma da dove è iniziato questo lento avvicinarsi alla fine? Forse da quando il padre di Nico, un ingegnere diabetico e sovrappeso, a iniziato a riempire la casa di oggetti inutili. Oppure da quando la madre di Nico si è disinnamorata del marito e ha pensato di fuggire dalla realtà che la circondava immergendosi totalmente nei suoi amati libri. O ancora da quando Nico ha deciso di seguire la madre, di mentire al padre… Fra tutti questi forse, un’unica certezza: ognuno di loro è responsabile di quella morte.
Barbara Frandino, con Tremi chi è innocente, ha voluto intenzionalmente scrivere un giallo all’incontrario, in cui noi lettori non vogliamo scoprire chi è il colpevole, ma scagionare il presunto assassino. Nico è il narratore, tutto viene filtrato attraverso i suoi occhi, questo rende il libro un po’ artefatto e manchevole di una sguardo più ampio. Resta comunque una lettura piacevole per chi è alla ricerca di un libro noir, non troppo impegnativo.
Image Source: Einaudi