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Il gusto dell’incontro: la cucina giapponese di Yuki

by Federica Livio
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In un mondo che corre veloce, la cucina resta uno dei luoghi più autentici in cui fermarsi e riconoscersi. Lo sa bene Yuki, cuoca giapponese in Italia, che attraverso i suoi piatti racconta una storia fatta di sapori, radici e nuove appartenenze. Lontana dai riflettori e vicina al cuore delle persone, Yuki trasforma ogni ricetta in un’occasione di incontro. La sua cucina non è solo arte gastronomica, ma anche un ponte tra culture, un modo gentile e profondo per integrarsi e farsi conoscere. In questa intervista ci racconta il suo percorso, il legame con il Giappone, e come il cibo possa essere uno straordinario strumento di aggregazione e dialogo.

Cucina giapponese

  • Yuki, la tua cucina è un ponte tra due culture: cosa ti ha spinto a portare la tradizione culinaria giapponese in Italia e come hai vissuto questo cambio di prospettiva?

Quando mi sono trasferita in Italia, la lingua risultava uno degli ostacoli maggiori. Ecco che la cucina giapponese mi ha aiutata ed è stata un tramite per inserirmi nel contesto italiano e socializzare. Il tutto è stato facilitato dal fatto che cucinare è stata da sempre una passione; più cucino, più mi diverto, più cuciniamo insieme,  e più mi sento orgogliosa e parte di una comunità. Questo circolo virtuoso è stata la mia più grande fortuna.

Cucina giapponese

  •  In Giappone il ruolo della donna è ancora fortemente legato alla famiglia e alla casa: come vivi questa eredità culturale oggi, in un contesto italiano e più indipendente?

Il destino ha voluto che costruissi la mia propria famiglia qui in Italia. La scelta di seguire la mia passione, come docente di corsi di cucina giapponese, mi dà la possibilità di conciliare, valorizzando i tempi familiari e di casa. Ho sempre pensato che un buon piatto servito a casa rafforza i rapporti oltre che scaldare i cuori. Credo fortemente nei legami familiari, così come in Giappone ed ho cercato di approcciare la vita in Italia nella stessa maniera. Osservando il contesto italiano avverto situazioni in cui l’indipendenza non ha forse lasciato spazio ai legami familiari. Sento però che il nucleo della società italiana è ancora ancorato sulla famiglia: in questo senso vedo analogie con il Giappone. 

Cucina giapponese

  • La cucina giapponese è fatta di gesti precisi e rispetto per gli ingredienti: qual è il messaggio più profondo che desideri trasmettere durante i tuoi corsi?

Durante i miei corsi, cerco di creare un ambiente leggero dove le persone osservano, mettono in pratica e sorridono. In fondo un piatto fatto con le proprie mani è più bello e più buono di qualsiasi altro. E’ corretto seguire gli ingredienti e le dosi; ma è lo sforzo, la voglia di imparare e la curiosità che rendono quella realizzazione unica. Mi piace pensare che il messaggio più profondo trasmesso sia quello di mettersi in gioco ed aprirsi ad un’esperienza culinaria e sicuramente i sapori diverranno perfetti.

  • Quali sono state le sfide più grandi che hai affrontato nel reinventarti in Italia? E cosa ti ha dato la forza di continuare?

Le sfide sono state molteplici: dalla lingua che non conoscevo, alle incognite legate alla costruzione di una famiglia in un ambiente nuovo, all’indipendenza economica ed ai tempi della giornata italiana. Poco dopo il mio trasferimento in Italia, ho saputo di essere in attesa della mia prima figlia: questo ha influito positivamente e mi ha fatto andare più spedita, convinta delle scelta fatta di venire a stare in Italia. Il resto è venuto naturale e devo dire che ho avuto la fortuna di conoscere persone che hanno portato energia positiva nel mio percorso. Anche grazie a loro, il sentiero è divenuto sempre più chiaro; #lapiccolacucinadiyuki è nata sotto una stella felice.

Cucina giapponese 

  • Se dovessi scegliere un piatto per raccontare la tua storia, quale sarebbe e perché?

Più che ad uno specifico piatto, la mia storia è legata al BENTO, la lunch box giapponese. Ho ricordi bellissimi legati all’attenzione, alla cura ed alla scelta del cibo che mia mamma metteva e che io ed i miei fratelli portavamo a scuola per il nostro pranzo. A volte riutilizzava quanto fatto nella cena del giorno prima, ed era forse ancor più buono. Solo cose semplici ma buone, come dovrebbe essere la vita. In questa piccola scatola piena di colore e sapore, si vede il cuore della persona che cucina per renderci felici. E per farci capire che intorno alla cucina c’è’ sempre il pieno di amore.

Personalmente, sono appassionata di cucina e ho avuto la fortuna di conoscere Yuki proprio durante uno dei suoi corsi, in particolare quello dedicato alla preparazione del Ramen. É stata un’occasione unica per scoprire nuove tradizioni e nuove ricette e per osservare con quanta passione Yuki trasmette il suo sapere: un dono fatto con amore, di cui dobbiamo fare tesoro per poterlo a nostra volta trasmettere. Grazie Yuki per avermi fatto comprendere che in un piatto preparato con cura, si può trovare molto più di un sapore: si scopre un linguaggio universale capace di unire mondi lontani.

Photo Credits: Elisa Vettori

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