Anna Wintour lascia Vogue, ripercorriamo carriera e successi
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Anna Wintour lascia Vogue dopo 37 anni: l’addio della regina della moda

by Federica Livio
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Dopo 37 anni al timone di Vogue America, Anna Wintour lascia la direzione del magazine e si congeda da Condé Nast, segnando la fine di un’era per l’editoria e la moda internazionale. A comunicarlo è stato il CEO del gruppo Roger Lynch, parlando di una “transizione condivisa” e lasciando intravedere un nuovo capitolo per l’impero editoriale che Wintour ha plasmato con stile inconfondibile, rigore e una visione senza compromessi.

Dagli esordi a Londra alla conquista dell’America

Anna Wintour

Nata a Londra nel 1949, figlia del direttore del Evening Standard, Anna Wintour cresce tra libri e dibattiti culturali. Dopo gli studi presso la North London Collegiate School, abbandona l’università per inseguire la sua vocazione fashion. Inizia la sua carriera a Harper’s & Queen a Londra e si trasferisce poi a New York negli anni ’70, dove lavora per Harper’s Bazaar e Viva. La svolta arriva nel 1986, quando torna a Londra come direttrice di British Vogue. Solo due anni dopo, nel 1988, conquista la guida di Vogue America, rivoluzionandone il linguaggio visivo e contenutistico.

Con la sua cifra estetica impeccabile, il celebre caschetto e gli inseparabili occhiali scuri, Anna Wintour ha ridefinito la figura dell’editor-in-chief, trasformandola in un’icona culturale globale. Celebre per la copertina con Madonna incinta e per l’innovativa fusione tra moda e politica, è stata la prima a portare in passerella l’inclusività, la diversità e la sostenibilità, molto prima che diventassero trend consolidati. Sotto la sua guida, Vogue è diventato non solo un’autorità editoriale, ma un osservatorio globale sul costume, capace di influenzare tendenze, scelte commerciali e perfino agende culturali.

Anna Wintour

Anna Wintour è stata anche l’anima del Met Gala, evento benefico diventato il red carpet più ambito del pianeta. La sua figura ha ispirato film cult come Il diavolo veste Prada, contribuendo a consolidare l’immaginario della “regina di ghiaccio”, tanto temuta quanto rispettata nel fashion system.

Cosa succede ora a Vogue e Condé Nast?

Il suo addio arriva in un momento di profonde trasformazioni per l’editoria, tra crisi economiche, ristrutturazioni aziendali e sfide digitali. Anche se la direzione di Vogue America era stata già affidata a Chioma Nnadi nel 2023, la partenza definitiva di Wintour da Condé Nast segna una rottura simbolica con il passato e apre interrogativi sul futuro della maison editoriale. Roger Lynch ha definito la sua uscita “una decisione condivisa”, ma secondo alcune fonti il ridimensionamento del suo ruolo e i cambiamenti interni avrebbero spinto Wintour a chiudere definitivamente il suo percorso.

Anna Wintour

Difficile immaginare Vogue senza Anna Wintour. La sua visione ha definito il gusto estetico di intere generazioni, lanciato designer, modelli e fotografi, e tracciato i confini tra moda, arte e potere. Il suo addio non è solo la fine di una direzione, ma la chiusura di un’epoca dorata per la moda editoriale. Anche fuori dalla redazione, il suo impatto continuerà a farsi sentire. Perché se è vero che il diavolo non veste più Vogue, il suo stile ha già scritto la storia.

Image Source: Getty Images

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