Dopo il mio viaggio in Marocco lo scorso aprile mi sono appassionata ai rituali della bellezza tipici delle donne marocchine. Tra i segreti più affascinanti c’è la polvere Nila, un pigmento blu notte che sta vivendo ora il suo momento d’oro sui social e nelle nostre routine skincare. La Nila è una polvere blu ricavata tradizionalmente dalla pianta dell’indaco: in Nord Africa non è solo un colorante per tessuti, ma un ingrediente di bellezza tramandato da generazioni e utilizzato soprattutto nei rituali dell’hammam. Oggi è tornata virale su TikTok: gli hashtag dedicati superano decine di milioni di visualizzazioni, traghettando un rimedio antico al centro dei trend contemporanei.
Perché piace: proprietà e benefici sulla pelle

La Nila è apprezzata per un mix di proprietà antiossidanti, antibatteriche e antinfiammatorie che la rendono un alleato multitasking: aiuta a illuminare l’incarnato spento, uniformare il tono, attenuare macchie e piccole discromie, oltre a svolgere un’azione levigante/purificante delicata che libera i pori e prepara la pelle ai trattamenti successivi. Tradizionalmente viene usata anche su aree come ascelle, gomiti e ginocchia con iperpigmentazioni più ostinate.
Il modo più semplice per inserirla in routine è la maschera viso 1–2 volte a settimana:
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Base: miscelate 1 cucchiaino di Nila con acqua di rose, yogurt oppure argilla bianca fino a ottenere una pasta cremosa.
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Booster: qualche goccia di olio di argan per un effetto comfort.
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Posa: applicate su pelle pulita per 10–15 minuti, poi risciacquate con acqua tiepida.
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Plus: potete aggiungerne un pizzico al detergente per potenziare l’effetto glow o a uno scrub delicato per una pelle più uniforme.

Queste modalità d’uso sono quelle più citate nei rituali tradizionali e nelle ricette contemporanee suggerite dalle principali testate beauty. La polvere Nila non è la solita moda “usa e getta”. È un attivo semplice, denso di tradizione, che funziona quando lo inserite con criterio nella routine. La si può trovare nei negozi specializzati in articoli marocchini, fisici o online, ma bisogna far attenzione all’INCI: deve esserci un riferimento a indaco naturale da Indigofera tinctoria (foglie essiccate e macinate), l’indicazione più tipica per la Nila tradizionale. Non fa miracoli in una notte, ma in poche settimane di costanza può diventare quel gesto furbo che fa la differenza, proprio come insegnano le donne marocchine.
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