Moschino FW 2025/2026: SOS Save Our World - The Fashion Attitude
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Moschino FW 2025/2026: SOS Save Our World

by Giulia Panzetti
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Connubio di elementi sartoriali riproposti in chiave giocosa e accostati a messaggi di consapevolezza sociale, la collezione Fall/Winter 2025-2026 di Moschino, sotto la direzione creativa di Adrian Appiolaza, rende omaggio a Franco Moschino, fondatore della casa di moda. Un’ulteriore dimostrazione di come la Maison sia in grado di fondere ironia e impegno sociale, riaffermando il concetto di moda come potente strumento comunicativo.

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Trasformatosi in un laboratorio creativo dall’atmosfera minimalista, caratterizzato da un tappeto nero e una pioggia di coriandoli scuri, il palcoscenico ha enfatizzato il contrasto tra caos creativo e precisione sartoriale. Il tema della collezione, decostruzione e ricostruzione, ha proposto un viaggio attraverso l’archivio storico della Maison, reinterpretato con un tocco contemporaneo, dove la sensibilità artistica, declinata nella moda, ha trovato un equilibrio perfetto tra sartorialità, ironia e provocazione.

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La sfilata, si è conclusa con un messaggio ben chiaro, ossia che la moda non è solo bellezza ma anche denuncia e spunto di riflessione. A celebrare questo concetto, una T-shirt oversize con la scritta SOS Save Our World, che, andando a toccare tematiche legate all’ambiente e alla società, ha voluto sottolineare l’importanza della Fashion Industry come strumento di sensibilizzazione sociale. Ad enfatizzare il concetto di creazione dal caos, in un mix di tradizione e innovazione, la palette cromatica composta da contrasti forti; ad esaltare la drammaticità sartoriale erano presenti il nero e il bianco ottico; a trasmettere energia e passionalità il rosso acceso ed infine, a mettere in risalto i dettagli sartoriali, tocchi d’oro.

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Per quanto riguarda lo stile, Moschino si presenta al pubblico come un brand che non si limita a vestire ma racconta storie attraverso la moda. Gli accessori, dal tocco molto eccentrico, hanno giocato un ruolo fondamentale. Presenti nella collezione tra ironia e surrealismo, borse a forma di piatti di spaghetti, barchette di carta, botti di vino e baguette. Per quanto riguarda l’abbigliamento, presenti abiti trash chic ironizzanti il concetto di lusso e spreco, come, ad esempio, un vestito a forma di sacco della spazzatura con la scritta C’est trash chic, oppure maglioni con smiley dal tocco molto in stile dark humor con buchi strategici che formavano un sorriso distorto. A dare volume invece, spalline balloon e piumini con stampe floreali e texture innovative.

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In generale, ha predominato lo stile tailoring sezionato con giacche e cappotti evocanti l’idea di abiti incompleti e in fase di lavorazione, caratterizzati da cuciture volutamente lasciate aperte e arricchiti da spilli dorati e broche a forma di cuscinetto per aghi, omaggio al mestiere del sarto. Presenti anche abiti collage ottenuti con tessuti di scarto e riassemblati a mo’ di patchwork e Turtleneck, ispirati ai manichini sartoriali; capi strutturati con presente il logo Moschino stampato sul collo, omaggio al celebre abito Mannequin di Franco Moschino. A partecipare alla sfilata, numerose celebrità e influencer del mondo della moda, tra cui, Chiara Ferragni, Bella Hadid e Timothée Chalamet, che hanno applaudito l’audacia della collezione.

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In generale, le reazioni sono state contrastanti: promossi la creatività, l’ironia e il messaggio sociale. Bocciati l’eccesso d’ironia, che rischia di far perdere il focus sulla sartorialità, i look poco portabili, come i maglioni con fori strategici (più concettuali che indossabili) e l’atmosfera cupa, forse un po’ troppo drammatica.

Image Source: Vogue Runway

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