Sono ormai finiti i tempi in cui ci affannavamo a scegliere un intimo il più possibile invisibile e trasparente e durante i quali una spallina del reggiseno che faceva capolino dal top era considerata decisamente poco elegante. Lingerie raffinata sotto ad abiti vedo-non-vedo, boxer maschili che fanno deliberatamente capolino da gonne e pantaloni, slip dress e babydoll sfoggiati tranquillamente, bralette che si sostituiscono al top in solo show o come sottogiacca. Ormai svelare culotte, body e reggiseni non fa più scandalo.

Svincolata da vecchi pregiudizi, la tendenza dell’intimo in vista è tornata ad affermarsi prepotente sulle passerelle nelle ultime stagioni e da lì a cascata nello street style, a significare una presa di coscienza collettiva sul corpo femminile che diventa sempre più libero e meno oggetto di un desiderio solo subito. Mostrare la lingerie nel 2025 è allora un gesto potente, dove la sensualità si intreccia alla ricerca dell’empowerment senza perdere di vista il piacere di vestirsi, e svestirsi, che fa parte del gioco della moda.

Il contesto e lo stile, certo, hanno ancora un ruolo del delimitare i confini di questo trend, anche se la chiave sta come sempre nel trovare un equilibrio tra il seguire la moda e mantenere un senso di eleganza, non solo tenendo conto della situazione specifica, ma anche facendo attenzione ai materiali e alla vestibilità senza paura di sperimentare con lo styling, puntando sulla stratificazione degli indumenti se si vuole osare ma con discrezione. Via libera, quindi, a sottovesti, reggiseni, body, top in seta e bralette in pizzo da esibire senza pudore…sperando che non siate freddolose! Perché la moda non guarda certo la comodità e, in questo caso, nemmeno le temperature.

Ad esempio uno dei trend più forti avvistati alle sfilate maschili primavera-estate 2026, sulle passerelle e fuori dagli show: indossare le mutande da uomo in vista. Abbinate a look perbene e ben studiati, sono state un vero e proprio filo rosso della stagione che riporta agli anni a cavallo tra i Novanta e i Duemila, quando boxer, perizomi e classici slip trapelavano dall’orlo di gonne e pantaloni a vita bassa, ma anche i bra iniziavano a farsi notare sotto a camicie e blazer sbottonati ad arte. Tra i grandi fautori di questa tendenza ci sono Saint Laurent, con i suoi bustier trasparenti che non lasciano nulla all’immaginazione, Alberta Ferretti con gli abiti in pizzi Chantilly che tanto richiamano la veste da notte e Dolce&Gabbana con iperfemminili corsetti.

Una svolta cool, quella dei boxer appena percettibili sotto a styling ben studiati o indossati direttamente al posto dei pantaloncini, ma con inserti in pizzo come da Martine Rose o in materiali tecnici come il Re-nylon di Prada, in cui maschile e femminile si incontrano e l’intimo in vista diventa body statement che sfida gli ultimi pregiudizi rimasti.
Image Source: Getty Images – Edward Berthelot
